Buongiorno, concordo con quello che lei scrive, ed aggiungo che la crescità delle materie prime è dovuto anche al fatto che Cina (non + autosufficiente per la produzione agricola dal 2006) ed India stanno migliorando i loro stili di vita per cui consumano di più, quindi le previsioni (sempre smentibili poi dai fatti) danno come strutturale questo aumento di prezzo, per altro, ed i media non lo dicono, i prezzi delle materie prime avevano raggiunto il minimo storico, rendendo diseconomico produrre.
Meglio un agricoltura di mercato ed autosufficiente e non di sussistenza come è stata quella europea negli ultimi 30 anni.
Tornando al vino, le riflessioni restano due; una di ordine generale; la politica fino a che punto può e deve intervenire nel mercato, la pac e la politica sul vino mi ricordano i piani quinquennali di Sovietica memoria, peraltro tutti orientati ad una visione interna (mercato europeo) come se la mondializzazione non esistesse, e nei fatti tutti miseramente falliti.
Il secondo punto è il fatto che oggi si prendono decisioni, sottovalutando o non considerando alcune variabili; quelle sopraciate, ipotecando però oggi il futuro.
Ad oggi non siamo in grado di valutare l’impatto che India e Cina avranno sul mondo del Vino, e forse ancor di più l’impatto del consumo del vino negli Stati Uniti, quest’ultimo è un mercato ancora giovane per il vino ma con un grande potenziale di crescita e di spesa dei consumatori americani.
Io credo che sarebbe meglio aspettare, incentivando la riduzione della sovraproduzione, incentivando le produzioni più pregiate, o meglio ancora dare incentivi alla vendita di prodotti più pregiati.
saluti